“Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà”.
Walt Disney
Quando Einstein, alla domanda del passaporto, risponde ‘razza umana’, non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio, che le include e le supera. È questo il paesaggio che si deve aprire: sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi, per evitare una discriminazione, nega la differenza.
Giuseppe Pontiggia
La gente comune si preoccupa unicamente di passare il tempo; chi ha un qualche talento pensa invece a utilizzarlo.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851
E' ciò che pensiamo già di sapere che ci impedisce di imparare cose nuove.
Claude Bernard fisiologo francese
Chi dice che è impossibile…non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo.
Albert Einstein
Partner per la crescita delle organizzazioni, delle persone, del territorio
Un gruppo consolidato di professionisti con una convinzione:
«Se vuoi costruire una barca,
Antoine de Saint-Exupéry
non radunare uomini per tagliare legna,
dividere i compiti e impartire ordini,
ma insegna loro la nostalgia
per il mare vasto ed infinito».
Creare è innovare?
I nostri clienti ci pongono spesso delle domande che rimandano a questo tema.
“Abbiamo bisogno di dare alle persone qualcosa di nuovo, che metodi nuovi avete? Cosa possiamo fare per generare innovazione?”
Meno spesso un cliente ci dice: “Vogliamo andare là. Cosa ci proponete per andarci?”
Creare non è solo innovare piccole cose, ma farlo secondo un disegno e una coerenza generale.
Nelle aziende è tipico che le persone vivano la dicotomia tra:
E’ come se le persone spesso non capissero cosa stanno facendo e dove stanno lavorando e soprattutto per quale obiettivo globale. Il micro prevale sul macro ed è difficile che le persone possano creare quando non sanno dove stanno andando.
Come aiutiamo le aziende a “creare”?
Aiutandole a far convergere tutto verso la vision e i valori dell’azienda. Non è solo un lavoro d’aula ma di consulenza e di iniziative di vario tipo. Solo qualche esempio:
Spesso l’output è tangibile: un nuovo sistema di risparmio dei costi aziendali, un nuovo sistema di gestione di un back office, un nuovo modello formativo, ecc.
Ma sempre supportiamo l’azienda a non calare modelli top down; piuttosto la accompagniamo a “creare” attraverso le proprie persone.
Le differenze. Noi abbiamo la convinzione che quando si parla di differenze si comincia a autorizzare tutti a vedere solo quelle. Dissentiamo da tutti quei fenomeni che, mascherati da buonismo, discriminano.
Sono differenti? Si, ma sono unici nel loro essere e ognuno portatore di qualcosa di speciale e da conoscere e da cui apprendere
Questo il nostro principio che si applica a tanti casi e contesti, per i quali organizziamo iniziative o percorsi di integrazione:
Come lavoriamo sull’integrazione:
Facendo lavorare insieme le persone in iniziative creative o giocose (laboratori artistici, teatrali o progetti veri e propri), spesso organizzate come percorsi nei quali le persone possano interagire per un periodo di tempo più o meno lungo e far emergere la conoscenza delle loro caratteristiche, passioni, valori, usi e costumi senza giudizio.
Ci guida il principio degli “stili sociali”: le persone solitamente tendono a giudicare e a reagire ai comportamenti altrui sulla base della propria “zona di comfort”. Cerchiamo di spingere le persone a osservare caratteristiche senza giudicare e ad agire anziché a reagire.
Sospendendo il giudizio si riesce a vedere l’altro nella propria reale essenza.
L’integrazione vera delle persone avviene quando:
Spesso gli output di iniziative di questo tipo sono tangibili e visibili, come ad esempio:
Idee innovative da implementare (p.e. un claim pubblicitario, il concept di un nuovo layout degli uffici, ecc.)
ll claim di una importante azienda per la quale abbiamo lavorato era “Persone in grado di cambiare il mondo”. Era una start up e non selezionava solo conoscenze ma soprattutto comportamenti, approcci e talenti che in qualche modo potessero essere utilizzati in quell'azienda.
Una citazione come esempio:
“Come da militare, dove se sei un imbianchino ti ritrovi in cucina e se sei un cuoco guidi un carrarmato, anche qui tutti fanno cose diverse da quelle che in realtà sanno fare (…). Da quel lunedì, anche per me è stato così. La chiamano “job rotation”, ma in fondo…anche Luciano De Crescenzo era un impiegato dell’IBM.” (Tratto da “Storie di Omnitel”, Baldini e Castoldi, pag. 137)
Da quell’esperienza si è formata la convinzione del significato di “SVILUPPO”: lo sviluppo di comportamenti a partire da quello che “ognuno è” e da “dove ognuno vuole andare”.
Come si sviluppano le persone?
I primis generando in loro la consapevolezza di ciò che sono e di ciò che sanno per capire su cosa lavorare per avere successo nel contesto in cui vivono.
Poi ci occupiamo dello sviluppo dei comportamenti. Operiamo prevalentemente in quattro macro ambiti:
Spesso i bisogni delle persone sono omogenei per Comunità di appartenenza (apprendisti, management, mamme lavoratrici, over 55, stranieri ecc.).
Recentemente abbiamo aggiunto alle nostre aree di intervento la facilitazione esperienziale ad argomenti tecnico-normativi come la Sicurezza.
Una convinzione di fondo ci accompagna sempre: lo sviluppo dei comportamenti non si ottiene solo in aula. L’aula serve come punto di partenza e come momento conclusivo. Ma è la sperimentazione giorno per giorno che consente lo sviluppo dei comportamenti. Noi sappiamo accompagnarla con processi e metodi diversi a seconda dell’ambito e del contesto.
Quello che noi intendiamo per “formazione” è il trasferimento di conoscenze, strumenti e tecniche ad un gruppo di persone che hanno la stessa esigenza tematica di apprendimento.
Anche se oggi si fa una grande confusione tra le varie terminologie, poco importa. Di solito i nostri clienti ci pongono un’esigenza e insieme decidiamo se è un problema di “non conoscenza” (formazione) o di “errati comportamenti” (sviluppo), o di entrambi.
Anzi, quasi sempre formazione e sviluppo viaggiano insieme.
Su quali temi facciamo formazione:
Seguono, ma non per importanza: